Oncocercosi
Oncocercosi o Cecità dei fiumi di Martina Barsotti
L'oncocercosi (detta anche cecità fluviale) è una malattia infettiva causata dall’infestazione da parte di un nematode filariforme, Onchoicerca volvolus , trasmesso attraverso la puntura di un piccolo moscerino(appartenente al genere (Simulium) le cui larve sono in grado di svilupparsi solamente in acqua corrente (fiumi, torrenti). Con la puntura la mosca rilascia nel circolo sanguigno le larve del parassita che migrano sottocute (tessuto sottocutaneo) o nei gangli linfatici dove maturano formando dei noduli fibrosi. Una volta maturi i vermi assumono dimensioni ragguardevoli (urlerei all’orrore!): le femmine sono lunghe fino a 50 cm, mentre i maschi molto meno, raggiungendo i 30 mm di lunghezza e 0.13 mm di diametro. La femmina matura rilascia le uova dalle quali nascono microfiliarie che migrano nella cute (causando forte prurito e lesioni della pelle) dove rimangono ad attendere la puntura di un nuovo insetto che in tal modo a sua volta si infetta (e il ciclo continua!). Oltre ad invadere la cute le microfilarie possono raggiungere gli occhi portando a gravi disturbi della vista fino alla cecità. Secondo l'OMS (2007) tale malattia ha reso cieche oltre 3 milioni di persone nel mondo, anche se le campagne per debellarla stanno dando buoni risultati; comunque, tuttora è considerata la seconda causa di cecità tra le patologie di natura infettiva (dopo il tracoma) . Come nella maggior parte delle malattie il passo più importante per debellare l’oncocercosi è la sua prevenzione! Al momento in assenza di farmaci utilizzabili per la profilassi, dobbiamo impegnarci in una lotta al vettore (moscerino), tramite l’utilizzo di insetticidi. Nelle aree ad alto rischio si dovrebbe utilizzare un farmaco antiparassitario (ivermectina almeno 1 volta/anno per 10-15 anni, sec OMS) con lo scopo di diminuire la morbidità della malattia e di bloccare il ciclo vitale dei parassiti. Nel 1974 venne lanciato il programma OCP ( Onchocerciasis Control Program ) dell'Organizzazione Mondiale della Sanità in collaborazione con tre agenzie dell’ Organizzazione delle Nazione Unite (ONU): la Banca Mondiale, la FAO e il Programma mondiale delle Nazioni Unite per lo Sviluppo. Il progetto coinvolse 11 nazioni ( Benin, Burkina Faso, Costa d'Avorio, Ghana, Guinea Bissau, Guinea, Mali, Niger, Senegal, Sierra Leone, Togo). Inizialmente con lo scopo di uccidere le larve venne deciso di spruzzare insetticidi da elicotteri sui fiumi, successivamente, nel 1987, si iniziò a usare, da sola o in parallelo, anche l’ivermectina. Il programma riuscì a eliminare la trasmissione della malattia in tutti i paesi coinvolti, tranne in Sierra Leone a causa della guerra civile, e venne chiuso nel dicembre del 2002. Varie organizzazioni non governative nel lanciarono l’APOC (African Program for Oncherciasis Control ) con lo scopo di far pervenire il trattamento con ivermectina nei paesi che non ne avevano beneficiato negli anni precedenti. Il programma coinvolge 19 paesi, diverse organizzazioni non governative, il settore privato, vari paesi donatori e agenzie ONU. Fino al 2003 sono state trattati 34 milioni di persone in 16 paesi. Il fine ultimo del programma è il trattamento di 90 milioni di persone nei 19 paesi. La quota di persone interessate dalla malattia, nonostante l’adozione di piani specifici, resta alta con circa 17,7 milioni di infestati e con un' incidenza di circa 40 mila casi all'anno. La malattia è presente soprattutto in Africa, in 28 paesi, sia in zone forestali che della savana, e in sei nazioni dell’America Latina e nello Yemen. Si ritiene che di tutti gli infetti 500 mila persone presentano un interessamento oculare e 270 mila di costoro sarebbero ciechi.L’oncocercosi presenta, inoltre, un forte impatto economico in quanto la paura della cecità ha spinto molte persone ad abbandonare molte zone fluviali fertili, specie nella savana dell’Africa occidentale, creando così un ostacolo al progresso socio-economico di queste aree.